Buon segnale sul fronte dei consumi: secondo i dati preliminari diffusi dall’Istat (vedi i dati completi in pdf), a giugno le vendite al dettaglio sono cresciute dello 0,7% in valore e dello 0,6% in volume. In aumento sia le vendite di beni alimentari (+1,1% in valore e in volume) sia quelle di beni non alimentari (+0,3% in valore e in volume). Rispetto allo stesso mese del 2020 c’è un progresso del 7,7% in valore e dell’8,1% in volume, con i non alimentari a fungere sempre da traino (+11,9% in valore e in volume, ma il livello resta inferiore del 2,2% rispetto a febbraio 2020) e gli alimentari comunque con una buona performance (+2,5% in valore e +3% in volume). Sempre su base tendenziale il valore delle vendite al dettaglio aumenta in tutti i canali distributivi: grande distribuzione (+3,3%), imprese operanti su piccole superfici (+10,9%), vendite al di fuori dei negozi (+4,2%) e commercio elettronico (+23,7%).
Commercio al dettaglio, variazioni percentuali tendenziali, gennaio 2017-giugno 2021, fonte Istat
L’Istituto di statistica fa osservare che nel corso del primo semestre “vi è stato un progressivo aumento delle vendite al dettaglio rispetto all’ultima parte dello scorso anno. Alla lieve crescita congiunturale del primo trimestre è seguita un’accelerazione nel secondo”.
Il commento di Confcommercio
“Ancora un buon dato. La ripresa si consolida ed emerge il contributo fondamentale dei consumi, che potrebbe portare la crescita del 2021 attorno al 5,5% se non addirittura qualche decimo oltre, un traguardo ben al di sopra delle previsioni di consenso di alcuni mesi fa”. È il commento dell’Ufficio Studi di Confcommercio, che sottolinea come “dopo il bimestre gennaio-febbraio, in cui gli acquisti di beni in Italia procedevano a ritmi sensibilmente inferiori a quelli dell’area euro, da marzo, si registra un’accelerazione che su base tendenziale doppia i ritmi medi dell’Europa”. Positiva “la diffusione della crescita a tutti i canali di vendita, sebbene i piccoli negozi siano ancora molto lontani dai livelli pre-crisi, posizionandosi, nel primo semestre 2021, ancora al -6,1% rispetto alla prima parte del 2019”, ma “manca ancora una piena ripresa sul fronte dei servizi, il cui pieno recupero sarebbe messo in discussione da nuove restrizioni conseguenti a eventuali inattesi ostacoli sul fronte del contrasto alla pandemia.”
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