LA REPUBBLICA – ANTONELLA DONATI
Alla fine il governo non ha ceduto alle richieste. Il 20 luglio è quindi il giorno del ritorno alla cassa per tutti i titolari di partiva Iva, professionisti e imprese. Si deve versare il saldo 2019 e il primo acconto del 2020 e dopo il minislittamento dal 30 giugno al 20 luglio. In totale oltre 4,5 milioni di contribuenti per un gettito stimato di 8,4 miliardi di euro. I commercialisti sono sul piede di guerra. Di qui a fine luglio, infatti, hanno contato 246 scadenze fiscali, che si sono accumulate dopo i rinvi decisi nella fase di lockdown. Lo slittamento al 30 settembre, però, è stato bocciato.
Il saldo senza rinvio
Dopo la cancellazione del saldo e 2019 e del primo acconto 2020 Irap per il 2020, stabilito con il dl Rilancio (per il contribuenti con meno di 250 milio di euro nel 2019), il governo non è dunque venuto incontro alle richieste delle categorie per una ripresa generalizzata dei versamenti fiscali a settembre. Oltre alla necessità di avere soldi in cassa c’è anche quella di conteggiare queste somme per poter effettuare le previsioni da inserire nei documenti di bilancio per il prossimo anno. Non c’è stato, dunque alcuno slittamento per le imposte sui redditi dei titolari di partita Iva soggetti agli Indici di affidabilità fiscale (Isa), e per i contribuenti forfettari.
L’acconto su base previsionale
Quest’anno, comunque , si potrà applicare senza rischi il calcolo dell’acconto su base previsionale, quindi sulla base della stima dei ricavi che si conta di avere per il 2020. Così di fatto almeno l’acconto potrà essere più leggero. Questa stessa opzione vale anche per chi ha scelto il regime forfettario.
L’Iva annuale
Anche per l’Iva è l’ora del versamento del saldo per il 2019. Inoltre chi ha optato per il regime trimestrale dovrà anche versare l’imposta dovuta per il periodo 30 marzo – 30 giugno.
I contributi previdenziali
Sempre lunedì 20 è il termine per il versamento del saldo dei contributi previdenziali dovuti per il 2019. Anche questa scadenza , infatti, è stata fatta slittare insieme all’Irpef. Scadenza in vista anche per i versamenti annuali alla Camera di commercio. A settembre, poi, riprenderà il versamento delle altre imposte sospese nel periodo dell’emergenza.
Quanto costa rinviare ancora
Peraltro chi non fosse in grado di versare il saldo per intero potrà scegliere il rinvio di un mese, con la maggiorazione dello 0,40%, oppure potrà pagare in un massimo di sei rate. Dopo la prima, da versare sempre con la maggiorazione, per le rate successive, invece, si applicheranno anche gli interessi.