I dati Istat indicano che a marzo continua l’indebolimento del clima di fiducia dei consumatori per il quale si stima una diminuzione da 112,4 a 111,2; positivo invece il clima di fiducia delle imprese che passa da 98,2 a 99,2.
L’Istituto spiega che, per quanto riguarda i consumatori, l’indice “registra un minimo rispetto al periodo settembre 2017-marzo 2019, condizionato da valutazioni più negative sia sulla situazione economica dell’Italia sia sulla situazione corrente” mentre per quanto riguarda le imprese, l’indice di fiducia “torna a crescere per la prima volta da giugno 2018, pur confermando per il quarto mese consecutivo un livello inferiore a quello medio dell’anno base”: il “miglioramento coinvolge i comparti dei servizi e delle costruzioni ed è determinato dalla favorevole evoluzione dei giudizi sugli ordini” mentre “nel comparto manifatturiero l’indice conferma i segnali negativi che si manifestano quasi ininterrottamente da settembre 2017 ed a marzo 2019 scende ai minimi da quattro anni”.
Nei servizi migliorano sia i giudizi sugli ordini, con il saldo che torna positivo per la prima volta dal mese di dicembre 2018 sia, in misura più consistente, le valutazioni sull’andamento degli affari; si segnala il deterioramento delle attese sugli ordini in atto già dallo scorso mese. Nel commercio al dettaglio, la stabilità dell’indice di fiducia è la sintesi di un’evoluzione negativa dei giudizi sulle vendite e di un miglioramento delle relative attese; il saldo delle valutazioni sul livello delle giacenze aumenta per il terzo mese consecutivo.
“A marzo 2019 – commenta l’Istat – l’indice di fiducia delle imprese torna a crescere per la prima volta da giugno 2018, pur confermando per il quarto mese consecutivo un livello inferiore a quello medio dell’anno base. Il miglioramento coinvolge i comparti dei servizi e delle costruzioni ed è determinato dalla favorevole evoluzione dei giudizi sugli ordini.