Pubblichiamo un articolo de La Stampa online, riguardante la presentazione di uno studio sulla distribuzione commerciale nel centro di Torino, redatto dal Prof. Giulio Zotteri, nome noto agli ambulanti per aver tenuto i corsi di formazione del Politecnico.

 

MAURIZIO TROPEANO
La Stampa online

«Il consumatore è guidato nel processo di acquisto da sole due variabili: la distanza che deve percorrere per raggiungere l’area commerciale e la grandezza della superficie commerciale. Da questo punto di vista solo l’area centrale della città è equiparabile ai centri commerciali e gli ipermercati e può reggere la concorrenza». Lo studio realizzato dal professor Giulio Zotteri del Politecnico di Torino è stato presentato nei giorni scorsi al «tavolo centro» convocato dall’assessore comunale al Commercio Sacco per discutere insieme ai commercianti le ipotesi di un’estensione della Zona a traffico limitato e di altri provvedimenti di limitazione del traffico per la tutela della salute.

 

Nella ricerca si tiene conto del fatto che nell’area centrale vive un numero ridotto di abitanti, c’è un alto costo delle locazioni e un’offerta limitata di generi alimentari ad eccezione delle Porte Palatine. Ancora Zotteri: «L’area centrale si caratterizza per un’alta concentrazione di esercizi commerciali ma non per la presenza di residenti e dunque di clienti di vicinato. È un polo di attrazione per i consumatori, così come lo sono i centri commerciali, e dunque è necessario garantire una facilità d’accesso che non significa parcheggiare vicino al negozio ma di avvicinarsi il più possibile».

 

OPPORTUNITA’ D’ACQUISTO
Lo studio, che ha incrociato le licenze commerciali con la presenza di residenti, mette in evidenza le «specializzazioni» di alcune aree. Le vie Roma, Lagrange, Garibaldi (inizio) e il Quadrilatero si caratterizzano come «zone dell’abbigliamento». E poi c’è l’area degli «oggetti preziosi» (vie Pietro Micca, inizio di via Po, inizio e fine di via XX settembre e via Roma) e quelle di «cura delle persona» (attorno a piazza Castello e piazza Carlo Felice). Ancora Zotteri: «Chi va in centro ci va per fare shopping, vede decine di negozi prima di fare un acquisto ma nel frattempo può trovare altre opportunità d’acquisto». Da questo punto di vista esistono molte somiglianze con i centri commerciali: «Se davanti ai negozi passo a piedi e non in macchina diventa più facile fare acquisti, ma è chiaro che per i torinesi deve essere facile arrivare in centro».

 

L’IPOTESI ZTL ALLARGATA
Zotteri non entra nel merito delle decisioni amministrative che la giunta Appendino ha adottato, o sta studiando di assumere, ma spiega come sia «sicuramente necessario ridurre l’impatto ambientale del trasporto ma, nello stesso tempo, deve essere chiaro che se le persone non si muovono il centro come luogo di consumo rischia di avere problemi seri». Ma il docente del dipartimento interateneo di Scienze, progetto e politiche del territorio mette anche in evidenza la necessità di lavorare anche sul rafforzamento dell’attrattività: «L’offerta commerciale è ampia ma è necessario fare sistema e trovare le sinergie per fare anche una comunicazione complessiva che spesso i piccoli esercizi commerciali di qualità non riescono a sostenere da soli». dal suo punto di vista è necessario «esaltare la vocazione del centro come luogo di destinazione dei consumatori», siano essi turisti o torinesi.