IL COMUNICATO DELLE ASSOCIAZIONI IMPRENDITORIALI
API Torino, Unione Industriale Torino, AMMA, Ascom Torino, Confesercenti Torino, Confartigianato Torino, CNA Torino, ANCE, Aniem CONFAPI Torino: “La Torino Lione deve essere fatta presto e bene”.
Le Associazioni d’impresa domani (29 Ottobre 2018) in Consiglio Comunale di Torino Industriali, artigiani, commercianti, aziende edili: “Sospendere i lavori della Tav non è accettabile”. Le associazioni degli industriali, degli artigiani, dei commercianti e delle aziende edili di Torino saranno presenti domani lunedì 29 ottobre alle 14.00 nell’Aula del Consiglio Comunale di Torino per testimoniare il totale dissenso e l’assoluta contrarietà all’approvazione di un Ordine del Giorno che ha l’obiettivo di chiedere al Governo il blocco di tutti i lavori inerenti la Tav.
Saranno presenti in Aula Consiliare Corrado Alberto (Presidente API Torino), Dario Gallina (Presidente Unione Industriale Torino), Giorgio Marsiaj (Presidente AMMA), Maria Luisa Coppa (Presidente Ascom Torino), Giancarlo Banchieri (Presidente Confesercenti Torino), Dino de Santis (Presidente Confartigianato), Andrea Talaia (Direzione CNA Torino), Antonio Mattio (ANCE), Alessandro Frascarolo (Aniem CONFAPI Torino).
“L’approvazione di un Ordine del Giorno che richiede la sospensione dei lavori relativi alla Nuova Linea Torino Lione – spiegano congiuntamente i Presidenti delle Associazioni d’impresa torinesi – sarebbe un atto gravissimo dal punto di vista politico e istituzionale; significherebbe dire no ad un territorio aperto all’Europa, più competitivo e più efficiente. Non è possibile tarpare così le possibilità di crescita del nostro sistema economico. La Torino Lione non è un capriccio di pochi, ma un investimento per il futuro di tutti”.
“L’attrattività di un territorio – spiegano ancora i nove Presidenti -, dipende anche dagli investimenti e dalla loro realizzazione. Gli imprenditori veri, che creano Pil e occupazione, vogliono certezza sulle infrastrutture e sui tempi della loro realizzazione. Le imprese non possono più sopportare una politica che va contro lo sviluppo e la crescita”.