Maggio nero per l’abbigliamento e gli accessori con sensibile diminuzione delle vendite dei capi di stagione, parziale recupero dalla fine di giugno: Vendite promozionali e sconti partiti con largo anticipo, per gli operatori occorre “stagionalizzare” ulteriormente i saldi in base alle categorie merceologiche. Inizieranno ufficialmente il 6 luglio, sia a Torino che in tutto il Piemonte, i tanto attesi saldi estivi 2019. Sconti e riduzioni si protrarranno fino a sabato 31 agosto, per otto settimane e riguarderanno varie categorie merceologiche: dall’abbigliamento alle calzature e dall’ intimo alla profumeria con una notevole scontistica già alta in partenza di stagione, fra il 30 e il 50% anche a causa della mancata primavera 2019, la peggiore da decenni.

200 – 230 euro la spesa media a famiglia a Torino e in provincia, 97 euro a persona. Secondo le stime dell’Ufficio Studi di Confcommercio il valore complessivo dei saldi estivi in Italia si conferma, come lo scorso anno, intorno ai 3,5 miliardi di euro, valgono circo il 12% del fatturato dei fashion store.

Nonostante l’evidente deregolamentazione del settore il giorno di avvio dei saldi rimane un appuntamento fisso per gli amanti dello shopping e una speranza per i nostri commercianti di recuperare in parte una stagione ormai compromessa. Il maltempo è diventato l’ulteriore tassello di una crisi che non accenna a passare.

Gli operatori del Commercio lamentano inoltre una sorta di “omologazione” dei saldi: un negozio con un’offerta prettamente estiva, come ad esempio abbigliamento mare, costumi, sandali, riscontra serie difficoltà ad “saldare” la merce ad inizio luglio, data in cui sarebbero più opportune le vendite della stagione primavera.

Il comparto Moda (abbigliamento, calzature e accessori) fa la parte del leone ma ormai quasi tutti i settori saldano, dall’arredamento casa (15 -20%) alla profumeria (20 -30%), al tessile (20 -25%) anche in conseguenza di una contrazione continua del potere di spesa e della concorrenza sleale dei grandi marchi, delle catene e dell’online che effettuano vendite sottocosto in qualsiasi periodo dell’anno.

I problemi continuano a sommarsi: infatti aldi là di tutte le concause negative si aggiunge un cambiamento epocale nei processi d’acquisto dei consumatori, che destinano il budget tradizionalmente dedicato al fashion, verso nuove esperienze di acquisto come lo sport, il benessere e i viaggi.

“La stagione primavera è saltata, i consumi non sono mai ripartiti e i saldi arrivano prestissimo – afferma Maria Luisa Coppa presidente Ascom Torino e provincia. I nostri operatori invocano un aiuto, anche dalla politica, sostenendo con atti concreti, un settore che risente, come l’agricoltura delle influenze stagionali e del meteo. In questa panoramica sicuramente non favorevole per il Commercio “tengono” i negozi che hanno saputo innovarsi, in termini di prodotto, di ricerca, di servizi personalizzati per la clientela e di innovazione tecnologica.”