BERNARDO BASILICI MENINI
LA STAMPA

Il gigante fallito rimane vuoto: il bando per la gestione del mercato coperto di corso Racconigi è andato deserto. Una cattiva notizia sia per il quartiere, che continuerà a trovarsi un carrozzone chiuso e inutilizzato, sia per la Città, che dopo un anno dalla chiusura di fine 2017 aveva lanciato la gara per trovare qualcuno che lo prendesse in mano e lo riaprisse. E invece, nessuno si è presentato. Le intenzioni dell’assessorato al Commercio sembravano le migliori: scongiurare l’arrivo di un supermarket, che potrebbe creare problemi al mercato di superficie di fronte a quello coperto, o l’ennesimo distretto food.

 

Per questo si era deciso di tenere in considerazione le proposte più in base al progetto presentato che all’offerta economica, oltre a dare la precedenza a scenari che privilegiassero una dimensione sociale, culturale o di istruzione. Ma nessuno si è fatto avanti con qualcosa del genere, e nemmeno con altre soluzioni più commerciali. Come mai? Sicuramente si parla di uno spazio che non è alla portata di tutti, né facile da gestire: «E’ molto grande e complicato da mantenere. In questi casi c’è bisogno di qualcuno che economicamente abbia i muscoli, anche a livello progettuale e imprenditoriale», spiega il consigliere comunale di Forza Italia Osvaldo Napoli.

Esito scontato

In altre parole: era prevedibile che il bando facesse cilecca, e chiunque conosce bene Racconigi 51 lo sapeva. Sull’esito, però, potrebbe aver pesato anche il fatto che non fosse chiaro quali (e quante) spese di riparazione e manutenzione straordinaria avrebbe dovuto accollarsi il nuovo gestore. Che succede ora? Il Comune valuterà la questione e vedrà di ricalibrare al meglio un nuovo bando. Perché la via maestra per l’assegnazione dovrà essere quella.

«Ecco, speriamo di non assistere a una scena per cui, dopo qualche gara andata deserta, si decida di procedere ad affidamento diretto – commenta Maurizio Marrone, dirigente nazionale di Fratelli d’Italia, che da anni segue la vicenda – Mi aspetto la massima trasparenza sul mercato coperto, visto che la scelta di sacrificare le evidenze pubbliche per andare avanti con i rapporti diretti è stata una delle cause del precedente fallimento, per cui, tra l’altro, l’amministrazione comunale dovrà fare i conti con un debito milionario».

La riqualificazione

Di tutto questo se ne parlerà più avanti. «Averlo in quelle condizioni porta molto degrado nella zona – dice la presidente di Circoscrizione 3 Francesca Troise – La riqualificazione è prioritaria». Ad oggi, il mercato è chiuso da tredici mesi: cioè da quando anche gli ultimi commercianti avevano tirato giù la serranda, dopo che il Comune aveva intimato alla cooperativa che lo gestiva lo sfratto, a causa di centinaia di migliaia di euro debiti non pagati, di cui proprio la Città è garante nei confronti della Cassa di Risparmio di Savigliano, che aveva concesso il mutuo.