In considerazione del ritardo nell’emanazione dei decreti attuativi e delle possibili difficoltà operative connesse alle problematiche tecniche che le imprese si troveranno ad affrontare nell’adeguamento del parco macchine esistente e nella sostituzione dei registratori di cassa con i nuovi registratori telematici, Confcommercio chiede al Governo di rinviare al 1° gennaio 2020 l’entrata in vigore dell’obbligo per i commercianti al dettaglio di trasmissione telematica dei corrispettivi anche per i soggetti con un volume d’affari superiore a 400.000 euro: questa la richiesta di Confcommercio contenuta in una lettera inviata dal Presidente Carlo Sangalli al Ministro dell’Economia Giovanni Tria.

 

Con il decreto fiscale collegato alla legge di bilancio 2019 – si legge nella lettera – per i commercianti al dettaglio ed i soggetti assimilati è stato introdotto l’obbligo di memorizzare elettronicamente e di trasmettere telematicamente all’Agenzia delle Entrate i dati dei corrispettivi giornalieri che decorrerà dal 1° luglio per i soggetti con un volume d’affari annuo superiore a 400.000 euro, mentre per tutti gli altri soggetti scatterà dal 1° gennaio 2020. Si ritiene però che i tempi per l’entrata in vigore dal prossimo luglio del nuovo obbligo, peraltro introdotto a soli pochi mesi dall’obbligo della fatturazione elettronica nei rapporti tra soggetti privati e in concomitanza del debutto in dichiarazione dei redditi dei nuovi “Indici Sintetici di Affidabilità Fiscale” (ISA) – siano troppo brevi anche per le imprese più strutturate e per questo – evidenzia Confcommercio nella missiva a Tria – è indispensabile prevederne il rinvio al 1° gennaio 2020 attraverso uno dei prossimi provvedimenti legislativi che emanerà il Governo.