Per il quarto anno consecutivo, il 2015 ha visto ridursi il numero delle imprese presenti nel Registro delle Camere di commercio piemontesi. Sono state infatti 26.155 le nuove nascite, a fronte di 26.663 cessazioni: dati che portano il bilancio complessivo a -508. A rilevarlo è Unioncamere Piemonte, che segnala un tasso di crescita negativo del -0,11%, comunque in miglioramento rispetto al -0,44% del 2014 e al -0,54% del 2013. “I dati del 2015 sono più confortanti rispetto a quelli dell’anno precedente, ma il tessuto imprenditoriale piemontese continua a mostrarsi in sofferenza in quasi tutte le province e nei settori produttivi più caratteristici della nostra regione”, commenta il presidente dell’associazione, Ferruccio Dardanello.

 

Le 442.862 unità registrate a fine 2015 confermano il Piemonte in settima posizione tra le regioni italiane per la presenza di imprese, con una quota di oltre il 7% del totale nazionale. A segnare la miglior performance, nell’anno appena trascorso, il comparto turistico, con un +2,10% nel numero di aziende. Sono invece negativi i risultati sia per l’agricoltura (-1,48%), che per le costruzioni (-1,59%), che per l’industria in senso stretto (-0,45%).

 

Il tessuto imprenditoriale regionale continua ad essere costituito soprattutto da aziende di piccole e medie dimensioni, pur ospitando anche realta’ piu’ grandi. Il tasso di crescita piemontese risulta, inoltre, in controtendenza rispetto a quanto registrato a livello nazionale (+0,75%). La crisi che ha caratterizzato il sistema imprenditoriale negli ultimi anni non e’ stata ancora del tutto superata soprattutto da parte di quelle imprese poco strutturate e di piccole dimensioni, che hanno maggiormente patito le difficolta’ congiunturali.

 

“Una nota positiva – aggiunge Dardanello – arriva, ancora una volta, dal turismo, comparto che sempre di piu’ dobbiamo essere in grado di sostenere e valorizzare. Certo, l’emergenza neve di questo inverno non aiuta, e proprio nei giorni scorsi il sistema camerale, in sinergia con gli operatori del settore e le istituzioni, ha convocato un tavolo di confronto, ottenendo dalla Regione Piemonte l’impegno a sbloccare quasi 4 milioni di euro di contributi. Questo e’ solo uno dei tanti esempi dell’impegno delle Camere di commercio a sostegno delle imprese del territorio; sostegno che speriamo non venga azzerato dalla riforma in atto, in un momento cosi’ delicato per le imprese della nostra regione”.

 

Il dato regionale scaturisce dagli andamenti negativi di tutti i tessuti imprenditoriali provinciali, ad eccezione di quello di Novara, che registra un tasso di crescita positivo (+0,37%), e Torino, che manifesta una sostanziale stabilità (+0,02%). Cuneo evidenzia una dinamica sostanzialmente in linea con la media regionale (-0,18%), mentre contrazioni più significative caratterizzano gli altri territori: Asti si colloca al -0,24%, seguita da Alessandria (-0,40%) e dal Verbano Cusio Ossola (-0,46%). I risultati meno brillanti appartengono a due province del Piemonte nord-orientale: Vercelli, con un tasso del -0,50%, e Biella (-0,81%).

 

I tassi annuali di variazione percentuale dello stock di imprese registrate per settori di attività economica confermano poi le parole di Dardanello: vi si osserva infatti come, anche nel 2015, il turismo abbia manifestato la performance migliore (+2,10%), seguito dal comparto degli altri servizi (+1,30%). Risulta leggermente negativo lo stock del commercio (-0,28%), mentre appaiono maggiormente penalizzati gli altri settori, pur evidenziando un’erosione della base imprenditoriale inferiore a quella mostrata nel 2014: agricoltura (-1,48%), costruzioni (-1,59%) e industria in senso stretto (-0,45%).