Nel mese di novembre del 1950, un gruppo di operatori mercatali di Porta
Palazzo, spinti dalla necessità di essere tutelati da un Sindacato
svincolato dai diktat politici che pervadevano ed immobilizzavano
l’unico sindacato allora esistente, iniziarono ad operare per la
fondazione di una nuova sigla. Il 15 febbraio 1951, presso la sede di
via Barbaroux al numero 25, in seno alla Cisl dell’allora segretario
provinciale Donat-Cattin, la Siva Cisl (Sindacato Indipendente Venditori
Ambulanti) fu costituita su iniziativa di un comitato promotore
composto di cinque membri: Vittorio Barberis, Pasquale Bosio, Antonio
Duo’, Giovanni Garino e Carlo Luoni. Del 7 marzo 1951 è il primo
volantino diffuso sui mercati ed alla fine dello stesso anno le adesioni
dei commercianti raggiunsero le 130 unità. Iniziarono così le prime
lotte a favore degli ambulanti:
1. riconoscimento del diritto di godere della cassa mutua al pari degli altri lavoratori
2. iscrizione alla previdenza sociale per l’invalidità e la vecchiaia
3. revisione della legge sul commercio ambulante
4. revisioni fiscali
5. abolizione del lordo per netto
6. intensificazione del servizio tranviario dal mercato generale a quelli rionali
Nei
successivi anni, i commercianti di Torino iniziarono a risollevarsi dai
disastri della guerra e del Fascismo (per inciso la vendita al mercato
fu durante il Ventennio l’unico mestiere, oltre quello del Carabiniere,
per cui non era richiesta la tessera del Partito) sia attraverso l’uso
di mezzi a motore per il trasporto delle merci sia per ciò che
riguardava la regolamentazione e l’ubicazione dei mercati cittadini.
Inoltre attraverso l’attività sindacale, si ottenne il 20 giugno del
1963 la prima presentazione in Parlamento della legge per l’ottenimento
della pensione e della Mutua. Sul versante Torinese numerose modifiche
al Regolamento ebbero luogo, come ad esempio l’estensione ad un mese di
assenze prima della revoca dell’autorizzazione in luogo della precedente
regola che prevedeva viceversa la revoca dopo solo due assenze, oppure i
preliminari progetti sulle coperture dei mercati. A livello italiano
invece, grazie alla Legge n. 398 del 1976, veniva abrogato l’umiliante
obbligo di vidimazione annuale dell’autorizzazione in Questura (obbligo
da cui erano state sollevate addirittura prima le prostitute…). Nel
frattempo il nome del Sindacato fu sostituito con Fivag (Federazione
Italiana Venditori Ambulanti e Giornalai) fino a quando dissidi con la
Cisl dovuti ad una percezione di subordinazione rispetto agli interessi
dei lavoratori dipendenti maggiormente seguiti, il direttivo decise di
uscire nel 1975 dalla Confederazione e di aderire alla Confcommercio
attraverso l’Ascom locale. Dalla prima sede di via Barbaroux, la Fiva
(il presidente dei Giornalai decise di restare in Cisl) si trasferì in
via Della Misericordia ove sarebbe rimasta sino al 1985, anno in cui
avvenne l’acquisto dell’immobile sito in via Rivarolo luogo in cui
tuttora si trova. In questi oltre cinquant’anni di attività sindacale a
favore degli ambulanti di Torino e Provincia, la Fiva Confcommercio ha
sostenuto ed agevolato la Categoria, sempre mantenendo un’equidistanza
dai partiti politici e riconoscendo a se stessa una linea
associazionistica che ha, nel rispetto delle leggi, il proprio cardine.
L’Associazionexeddy2019-04-11T12:11:00+02:00