Il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, ha partecipato alla giornata nazionale di Confcommercio sulla legalità. “La giornata della legalità – ha detto il ministro- rappresenta un’occasione importante per una riflessione condivisa e un confronto costruttivo tra istituzioni e mondi delle imprese. Il rafforzamento delle condizioni di legalità nella produzione e del commercio rappresenta una condizione fondamentale per lo sviluppo di un Paese”. Secondo Lamorgese, “legalità vuol dire combattere il crimine organizzato e agire a livello preventivo per evitare che le logiche criminali attecchiscano in quelle situazioni dove non sono ancora presenti”.
“Contrastare ogni tipo di corruzione è un altro aspetto della legalità, senza sottovalutare gli aspetti apparentemente più insignificanti che poi possono diventare importanti. L’impegno delle istituzioni deve essere forte per preservare le condizioni di vivibilità nei nostri territori”. Il ministro dell’Interno ha poi osservato che, “il nostro Paese ha bisogno di regole soprattutto in ambito economico per liberare energie e valorizzare le nostre ricchezze imprenditoriali. La sottrazione di risorse dell’economia illegale non soltanto produce perdite negative in termini economici ma anche sociali. I costi della legalità rischiano di mettere fuori mercato le aziende virtuose a favore di quello che hanno un vantaggio competitivo”.
“Occorre affermare – ha detto Lamorgese – la convenienza della legalità partendo dal principio che tutta la collettività ne trae vantaggio. Nell’ultimo anno sono diminuiti rapine, furti e ricettazione e anche fenomeni come usura e ricettazione stanno calando, dati che testimoniano l’impegno delle istituzioni. L’industria del falso suscita sempre più interesse per la criminalità organizzata che, avvalendosi del controllo illegale del territorio per altri affari illeciti, trae grande guadagno da quest’attività. Anche il commercio on line rappresenta un canale di falsificazione dei prodotti sempre più importante”.
Il ministro ha concluso il suo intervento sottolineando che “i cittadini hanno una percezione di sicurezza diversa da quelli che sono i dati statistici e quindi serve una grande partecipazione tra tutti gli attori della società civile”.