LA STAMPA – A.J.

TORINO. Una storia in controtendenza. Elena Piovano ha una bancarella di frutta e verdura in piazza Carlina, da sempre punto di riferimento alimentare per i cittadini della zona. E, a differenza dei suoi colleghi in alcuni altri mercati torinesi, non ha paura di tenere aperto tutto il giorno. Anzi: «Qui sono da sola, sarebbe diverso da un mercato affollato anche se si avesse paura di essere contagiati».

Lei non ce l’ha, e neanche i suoi clienti. Che, anzi, consapevoli dell’isolamento della bancarella sono aumentati: «Ho la percezione, da quello che mi raccontano, che qui si sentano più sicuri».

L’ultima a fare la spesa è una farmacista della zona, che racconta l’assalto di ieri per la caccia a mascherine e disinfettanti: «Il clima qui, però, è tranquillo nonostante quello che si sente in giro. Sto lavorando di più in questi due giorni che in quelli precedenti».

L’alimento più richiesto, però, la dice lunga sull’alone di preoccupazione anche dei clienti più tranquilli: «Ho finito le patate, perché sono i prodotti più a lunga conservazione. Ma magari è un caso». In piazza Carlina, comunque, si respira un’altra aria rispetto ai mercati del resto della città.

Un angolo di Torino che è rimasto più lontano dall’allarmismo generale. Come Cambiano: «Abbiamo la bancarella anche lì, e l’altro ieri la situazione era decisamente più tranquilla di quella in città che mi hanno raccontato altri colleghi».