I consumatori torinesi, come già certificato dai dati 2016 della Camera di Commercio, non effettuano più in maggioranza gli acquisti di ortofrutta nei mercati rionali. Soprattutto gli orari di vendita e l’assenza di servizi collegati hanno spinto i consumatori a rivolgersi altrove e in questa prospettiva è stata possibile la nascita di un format commerciale come quello de “Il banco fresco”. Si tratta di un supermercato di generi alimentari, con un’amplissima scelta di prodotti ortofrutticoli, che dopo la prima apertura a Beinasco, in questi giorni ha raddoppiato aprendo anche a Torino, in strada Altessano. Con tutta evidenza, operazioni commerciali di questa portata non sono improvvisate, ma preparate attraverso un’analisi attenta delle forme distributive in essere e delle necessità dei consumatori. Ciò significa che da almeno due/tre anni, si sono aperti degli spazi significativi di concorrenza, lasciati inevitabilmente disponibili dai mercati e che ora vengono occupati.
Due/tre anni fa era proprio il periodo in cui Fiva promuoveva i corsi professionali gratuiti organizzati dal Comune di Torino, che hanno avuto una partecipazione percentuale scarsissima, era anche il periodo in cui Fiva lanciava la proposta commerciale riguardante la variazione degli orari di vendita, la migliore promozione dei prodotti, la revoca delle concessioni per chi da oltre un anno non pagava i tributi comunali, la creazione di un servizio di consegna delle merci presso il domicilio dei consumatori, ricevendo come risposta il rifiuto deciso da almeno metà degli ambulanti. Oggi si vedono gli effetti della scarsa comprensione dei consumatori, perché sono sempre e soltanto loro a premiare le scelte giuste e a penalizzare quelle sbagliate: dopo neppure una settimana dall’apertura del secondo punto vendita de “Il banco fresco”, il vicino mercato Cincinnato ha lamentato un calo delle vendite nel settore ortofrutticolo e questo non potrà che avere contraccolpi sull’intero mercato. Appare molto probabile che nei prossimi anni, questo nuovo format commerciale replicherà in altre zone di Torino: gli ambulanti si consoleranno con i voucher giornalieri, le manifestazioni contro la Bolkestein e le proroghe del VARA?