Entro il mese di giugno, il Comune di Torino fornirà indicazioni sulla messa a regime del sistema Oikos per la sostituzione delle cassette monouso dell’ortofrutta con versioni riutilizzabili. Nel frattempo è stato approvato dal Consiglio Europeo un pacchetto per l’economia circolare sugli imballaggi, che pone degli obbiettivi in linea con quanto previsto dal sistema Oikos e che prevede anche leve economiche per favorire la sostituzione.
Bruxelles
Il 22 maggio u.s., anche il Consiglio UE, dopo l’ok del Parlamento arrivato nel mese di aprile, ha dato il via libera al pacchetto sull’economia circolare. Dopo l’adozione da parte del Consiglio, la normativa entrerà in vigore 20 giorni dopo la sua pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’UE. Il pacchetto è caratterizzato da quattro direttive che prevedono la modifica di direttive su specifici settori inerenti i rifiuti – discariche (1999/31/Ce), imballaggi (94/62/Ce), veicoli fuori uso (2000/53/Ce), pile e accumulatori (2006/66/Ce) e rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche, cosiddetti “Raee” (2012/19/Ue) – oltre alla corposa revisione della direttiva “quadro” in materia di rifiuti (2008/98/Ce).
Obiettivi di riciclo dei rifiuti urbani più impegnativi, maggiore coinvolgimento dei produttori, nuovi target per gli imballaggi, taglio dello smaltimento in discarica, riduzione degli sprechi alimentari, sono le principali novità contenute nel pacchetto. Vengono, inoltre, introdotte leve per ridurre la produzione di rifiuti, attraverso l’obbligo, per gli Stati membri, di ricorrere a strumenti economici e altre misure per incentivare l’applicazione della gerarchia dei rifiuti che vede, al primo posto, la prevenzione della produzione del rifiuto. Tra le varie misure utilizzabili dagli Stati membri rientrano tasse e restrizioni per collocamento in discarica e incenerimento, regimi di tariffazione puntuale, incentivi fiscali e regimi di responsabilità estesa del produttore.
Non mancano poi sistemi di cauzione/rimborso e altre misure per incoraggiare la raccolta efficiente di prodotti e materiali usati e la spinta a utilizzare la leva degli appalti pubblici sostenibili per incoraggiare una migliore gestione dei rifiuti e l’uso di prodotti e materiali riciclati.