(LA STAMPA ONLINE)

 

IRENE FAMA’
TORINO

Segnali di fiducia arrivano dalle imprese del commercio e del turismo di Torino e Provincia. I dati sul secondo trimestre 2016, rilevati dall’Osservatorio dell’Ascom Confcommercio nell’indagine realizzata con Format Research Srl, sottolineano infatti un trend positivo. «Nonostante un andamento del mercato e dell’economia ancora incerto, gli imprenditori credono nella possibilità di crescere la propria impresa – spiega la presidente di Ascom Torino, Maria Luisa Coppa – Se il clima di fiducia è in crescita, allora possiamo auspicare un secondo semestre dell’anno in cui questo si traduca in nuovi investimenti e sviluppo». E i numeri sembrano darle ragione.

 

Si parte dal terziario
Lo studio, presentato ieri nei locali della sede di Ascom Torino in via Massena, è il primo a soffermarsi principalmente sul terziario della Città e della Provincia. L’indagine, basata su interviste telefoniche, verrà ripetuta ogni trimestre su un campione rappresentativo di circa 800 imprese. «Un simile Osservatorio mancava ancora nel panorama statistico del nostro territorio – dichiara il direttore di Ascom Torino, Carlo Alberto Carpignano – Nasce oggi uno strumento che aiuterà a misurare e a conoscere meglio il futuro». A partire dal terziario. «Il ruolo giocato da questo settore, troppo spesso trascurato, è invece strategico», dice Pierluigi Ascani, presidente di Format Research. Le imprese del commercio, del turismo e dei servizi in provincia di Torino, infatti, sono oltre la metà di quelle di tutto il Piemonte. Rappresentano il 72% del tessuto imprenditoriale, offrono lavoro al 53% degli occupati e guardano con più speranza al futuro. Le più ottimiste sono le imprese strutturate e di dimensioni più grandi, con oltre 49 addetti, che riescono a interpretare meglio gli andamenti di un mercato in forte cambiamento. L’Ascom, poi, stima che nel 2016 a Torino possano nascere 14.961 imprese, con un tasso di crescita pari a +0,2%, miglior risultato post crisi.

 

Il futuro passa anche dalla rete
Il commercio elettronico è il futuro: una grande opportunità per le imprese del terziario, per chi vende e chi compra. Ma, secondo i dati Istat, per l’Italia è ancora una novità da scoprire. Lo Stivale, infatti, è al 25esimo posto della classifica internazionale per accesso a Internet. Quindi terzultima. Solo il 65,6% degli italiani può navigare in rete, ovvero quattro persone ogni dieci. A Torino e Provincia, la quota di popolazione che dispone di una connessione è il 65,1%: meno della percentuale nazionale e meno della percentuale del resto del Nord Ovest (Lombardia, Liguria, Valle d’Aosta), che è del 67,9%. Sotto la Mole e nei dintorni, però, Internet si usa per fare shopping. Un consumatore su quattro, infatti, compra online. Diversi i dati sulle imprese, più disinvolte nell’utilizzo di Internet rispetto alla media italiana. Nella provincia di Torino sono il 70% quelle che dispongono di un sito web (contro il 65,5% del livello nazionale), quelle che praticano e-commerce sono il 12,8% (contro il 10,2%) e quelle legate al remote banking, il sistema con cui si governano le transazioni finanziarie, sono il 4,1% (contro il 2,1%). In generale, il giro d’affari legato agli acquisti online dei consumatori in Italia vale oggi circa 19,3 miliardi di euro (+17% sul 2015).