L’economia italiana procede verso una ripresa graduale quest’anno e il prossimo, spinta dalla domanda estera e dalla debolezza dell’euro. Il Prodotto interno lordo, scrive la Commissione europea nel capitolo dedicato all’Italia nelle previsioni economiche di primavera, crescerà dello 0,6% nel 2015, trainato dalle esportazioni “fattore principale della crescita, aiutata dal deprezzamento dell’euro”. Elemento negativo, invece, i crediti deteriorati che appesantiscono i bilanci delle banche. La ripresa dovrebbe rafforzarsi nel 2016, con il Pil in aumento all’1,4%, con l’Italia che “beneficia dell’incremento della domanda esterna e con gli investimenti che tornano a salire”. Inoltre, “la normalizzazione delle condizioni di finanziamento e la riduzione dell’incertezza delle prospettive economiche sosterranno investimenti privati più elevati”. Dal lato dei conti pubblici, con il deficit Pil che dovrebbe scendere al 2% l’anno prossimo, la Commissione indica alcuni rischi su questa previsione “legati a possibili misure espansive annunciate nel programma di Stabilità 2015 ma non ancora dettagliate”. La Commissione sottolinea inoltre che sul fronte del lavoro le esenzioni per i nuovi assunti a tempo indeterminato nel 2015 dovrebbero sostenere l’occupazione. E in linea con il rafforzamento della ripresa, anche l’occupazione “è prevista aumentare ancora nel 2016, anche senza incentivi per i datori di lavoro”. Entrando nel dettaglio dei numeri, il rapporto debito pubblico/Pil dell’Italia si attesterà al 133,1% quest’anno per scendere al 130,6%il prossimo. Rispetto ai dati precedenti il rapporto debito/Pil di quest’anno è stato rivisto al rialzo, dal 133,0% precedente, e quello del 2016 al ribasso, dal 131,9%. Il tasso di disoccupazione in Italia rimarrà quest’anno e nel 2016 al 12,4%. I dati sono migliori delle stime precedenti, pubblicate lo scorso febbraio. L’esecutivo Ue stimava la disoccupazione al 12,8% per il 2015 e al 12,6% l’anno prossimo. Rivisto al rialzo, invece, il dato per il 2014, dal 12,7% al 12,8%.