Nel novembre scorso il Misery Index Confcommercio è salito a quota 21,2, due decimi di punto in più rispetto a ottobre. La ripresa della pandemia e le restrizioni alla mobilità e alle attività produttive hanno dunque solo leggermente esteso l’area del disagio sociale grazie alle limitazioni ai licenziamenti e alla deflazione in atto. Ma in primavera l’indicatore, avverte l’Ufficio Studi Confcommercio, potrebbe decisamente peggiorare aumentando sempre più per molte imprese il rischio di uscire dal mercato.