“Dal 28 giugno superiamo l’obbligo di indossare le mascherine all’aperto in zona bianca, ma sempre nel rispetto delle indicazioni precauzionali stabilite dal Cts”. Lo ha annunciato il ministro della Salute, Roberto Speranza, con un post su Facebook. L’annuncio di Speranza ha fatto seguito al via libera arrivato dal Comitato Tecnico Scientifico al termine della seduta convocata per discutere del quesito posto dal Ministero della Salute. Quando l’Italia sarà completamente bianca, dicono gli scienziati, ci saranno “le condizioni per superare l’obbligatorietà dell’uso delle mascherine all’aperto salvo i contesti in cui si creino le condizioni per un assembramento (ad esempio mercati, fiere, code, eccetera)”. Il Comitato raccomanda comunque l’uso delle mascherine sui mezzi pubblici e nei soggetti fragili, così come negli ambienti sanitari e ospedalieri.
Tutta Italia è in bianco, con un’eccezione
Dopo che il 14 giugno scorso anche Emilia Romagna, Lazio, Lombardia, Piemonte e Puglia, più la provincia autonoma di Trento, erano entrate in zona bianca, ora dal 21 giugno è il turno di altre sei Regioni (Basilicata, Calabria, Campania, Marche, Sicilia, Toscana) e della provincia autonoma di Bolzano. A prevederlo è la nuova ordinanza firmata dal ministro della Salute, Roberto Speranza, sulla base dei dati e delle indicazioni della cabina di regia, che dunque lascia solo la Valle d’Aosta in zona gialla.
Confcommercio Valle d’Aosta: “ulteriori danni dal rinvio della zona bianca”
“Questa situazione non fa altro che creare ulteriori danni al mondo del commercio e del turismo in Valle d’Aosta. Le imprese hanno bisogno di certezze per programmare la stagione e non vivere di settimana in settimana con la speranza di passare cambiare zona”. Così Graziano Dominidiato, presidente di Confcommercio Vda, sul rinvio del passaggio in zona bianca almeno fino a fine giugno. “Visto l’andamento del calo dei contagi e in rapporto all’incidenza sugli abitanti – aggiunge – c’è da sperare che i dati siano migliori alla fine della prossima settimana e che il governo nazionale possa così rivedere la ‘colorazione’ della Valle d’Aosta. Qualora i dati invece non lo permettessero ancora confidiamo in una deroga nella prossima ordinanza del presidente della Regione, Erik Lavevaz, sui posti a sedere nel settore della ristorazione in zona gialla, almeno all’aperto, portando i parametri come nell’agognata zona bianca”.