“Incredulità, sconcerto ed amarezza. Queste a caldo le mie prime sensazioni. Mentre tutti gli imprenditori si aspettavano di poter finalmente aprire il 4 maggio, abbiamo appreso dal Governo, senza alcuna giustificazione che la riapertura per noi sarà spostata al 18, che i pubblici esercizi non riapriranno prima del 1 giugno e nulla è dato sapere per il turismo. Si chiede al commercio un sacrifico troppo pesante senza misure compensative e con un annuncio senza commenti – dichiara la presidente Maria Luisa Coppa –   Nulla si dice in merito al turismo, che patirà i danni più gravi di questa emergenza ed anche il commercio ambulante rimane sospeso alle decisioni delle singole Amministrazioni locali.

I commercianti ed i loro collaboratori con le loro famiglie non possono condividere. Non siamo d’accordo nel modo e nel merito.
Davvero aprire un negozio o un bar, dove entrerebbero una o due persona alla volta con guanti e mascherina, viene considerato più pericoloso che aprire una fabbrica con centinaia di lavoratori? Con queste scelte si condannano le imprese del commercio e della ristorazione al fallimento”.