Nuova puntata della “telenovela” sulla norma che impone il pagamento in contanti per le somme che oltrepassano il tetto dei mille euro. Il Governo ha infatti accolto alla Camera un ordine del giorno firmato dai deputati Taranto, Causi e Benamati che lo impegna a “procedere alla valutazione di ogni possibile semplificazione normativa e procedurale”, nonché ad una” valutazione comparativa delle disposizioni adottate dagli Stati membri dell’Unione europea e dello Spazio economico europeo in materia di soglie massime di utilizzo del denaro contante al fine di promuovere opportune iniziative di maggiore coordinamento normativo utili tanto alla fluidità delle transazioni commerciali tra operatori residenti e turisti extra-comunitari e comunitari, quanto all’efficacia dell’azione di prevenzione e contrasto del riciclaggio, del finanziamento del terrorismo e dell’evasione fiscale”.

La novità arriva dopo che lo stesso Esecutivo, con un suo emendamento depositato nelle commissioni Ambiente e Attività produttive di Montecitorio aveva soppresso la norma introdotta in Senato che esentava dall’obbligo gli stranieri.

La norma era stata introdotta con un emendamento di Forza Italia e prevedeva che “per gli acquisti di beni e di prestazioni di servizi” turistici “effettuati da persone fisiche di cittadinanza di uno dei Paesi appartenenti all’ Unione europea ovvero allo Spazio economico europeo, diversa da quella italiana, che abbiano residenza fuori dal territorio dello Stato, i limiti per il trasferimento di denaro contante sono quelli vigenti nei Paesi di residenza del cessionario”.

Per Confcommercio si trattava di “una misura nella giusta direzione perché non solo i pagamenti in contanti, soprattutto nel commercio e nel turismo, risultano “fisiologici”, ma anche perché consente alle imprese di operare con maggiore concorrenzialità”.