Dal 2012 gli ambulanti italiani hanno la garanzia di veder rinnovate le proprie concessioni ogni dodici anni, mantenendo sempre i quaranta punti di vantaggio rispetto a qualunque altro eventuale pretendente. Questo risultato, rispetto alla formulazione originaria della Direttiva, che prevedeva i bandi “chi-prende-prende” senza alcuna garanzia per i proprietari, ha vista impegnata Fiva Nazionale sin dal 2010, prima chiedendo l’esclusione della Categoria e, una volta ricevuto il netto diniego dalla Commissione Europea, sedendosi al tavolo del Ministero per individuare punteggi premianti. Come mai allora la Bolkestein continua a essere agitata come uno spauracchio, anche dalla politica non soltanto in fase di campagna elettorale?
Finalmente è emerso il vero problema: i mancati pagamenti di tassa rifiuti e suolo pubblico, come dagli articoli dei giornali allegati. La Bolkestein tuttavia non chiede la regolarità delle tasse locali, la chiedono invece i Regolamenti di Torino di Cosap e Tari, perché prima di rinnovare o concedere ex novo una concessione i titolare deve dimostrare alternativamente di aver:
-pagato sempre il dovuto
-aver richiesto una rateizzazione.
Alla Città mancano infatti 8 milioni e 500mila euro per tassa rifiuti e suolo pubblico dovuto dagli ambulanti. Certamente l’elevata tassazione non ha sostenuto le imprese in questi anni di difficoltà, ma se la maggioranza degli ambulanti è riuscita a onorare il dovuto, ciò significa che con oculatezza e capacità è possibile presentarsi in regola al rinnovo, tanto più che il Comune richiede almeno di dimostrare buona volontà attraverso una rateizzazione.
La situazione quindi mostra una Categoria fondamentalmente divisa fra due mentalità confliggenti: da un lato il vecchio modo di pensare all’ambulantato come un lavoro precario, temporaneo, da sfruttare sino in fondo e che difende allo strenuo lo status quo anche se non più sostenibile; dall’altro invece la posizione di chi investe nel proprio lavoro, economicamente e professionalmente ed è pronto a innovare, a offrire migliori servizi alla clientela, a fare rete con gli altri e riconoscersi in un’identità unica del proprio mercato.
Dal rinnovo delle concessioni potrà emergere una Categoria rinnovata, anche perché a prescindere dalla Bolkestein, dal Vara, dalle Tasse, dalle Associazioni di Categoria e dal Comune, il futuro degli ambulanti passa unicamente dal giudizio che i consumatori danno del mercato: pretendere che 8,5 milioni di euro diventino un problema dei cittadini torinesi, o peggio ancora, degli ambulanti in regola è semplicemente fallimentare.