Jeff Bezos, gran capo di Amazon, l’ha definito un progetto «diventato realtà undici mesi dopo essere stato sognato». Adesso, a cinque anni dalla nascita, sulla grande mappa globale di Prime Now, il programma del colosso per la spesa a casa in meno di due ore, entra anche Torino. E anche se non si tratta di una novità assoluta gli effetti sulle abitudini di acquisto possono essere dirompenti. Dopo Milano e Roma, il capoluogo del Piemonte è la terza città italiana in cui i clienti Prime potranno fare la spesa scegliendo tra 7 mila prodotti degli store Pam Panorama. Un servizio disponibile anche a Rivoli, Collegno, Moncalieri, Nichelino, Orbassano e Beinasco.

Non solo food

La scelta va dagli alimenti freschi a quelli regionali, ma anche surgelati, detersivi, pannolini e prodotti per l’infanzia, articoli per la cura della persona e di parafarmacia. Sostanzialmente tutto ciò che si trova al supermercato arriva a casa entro due ore dalle 10 a mezzanotte, 7 giorni su sette. Il servizio fino a gennaio 2020 sarà senza costi aggiuntivi per gli ordini superiori ai 25 euro. Poi l’importo minimo per gli ordini sarà di 15 euro, senza costi di spedizione per quelli superiori ai 50 euro con consegna in finestre di due ore, mentre è previsto un costo di spedizione di 3,49 euro per acquisti con valore compreso tra i 15 e i 50 euro. Come spiega Nikolay Yanev, Head of Prime Now Marketplace, Amazon.it, punta a «venire incontro alle esigenze del professionista che torna tardi dal lavoro e ha il frigo vuoto, alla mamma con il figlio malato in casa che non riesce ad uscire per la spesa, all’anziano che può evitare di trascinare borse pesanti in strada». Tra i prodotti più venduti a Milano e Roma ci sono proprio i cibi freschi e i prodotti per la cura della casa e della persona. «Siamo felici di rafforzare la collaborazione con Amazon Prime Now anche in una città importante come Torino – dice Gianpietro Corbari, ad di Pam Panorama –. Crediamo nel connubio tra tradizione e innovazione e questa partnership conferma la visione».

I dubbi dell’Ascom

Sulla selezione dei prodotti, si mira a «scegliere produttori locali e essere vicini ai clienti con cibi del territorio», aggiunge Marco Moschini, direttore dei Sistemi Informativi di Pam Panorama e coordinatore del Pam Innovation Lab. Una beffa per il commercio tradizionale che già soffre di cattiva salute? «Ognuno fa il proprio interesse, anche sull’innovazione. Pure i nostri commercianti si sforzano di consegnare le cose a casa – dice la presidente Ascom Maria Luisa Coppa – ma Amazon ha un vantaggio non da poco, visto che non paga il 55% di tasse come gli altri. Così è più facile sbizzarrirsi». Un’accusa a cui replica lo stesso colosso Usa: «Da maggio 2015 Amazon ha costituito la succursale italiana di Amazon EU Sarl che altrettanto registra tutti i ricavi, le spese, i profitti e le imposte dovute in Italia per le vendite al dettaglio. Questo significa che ogni vendita al dettaglio effettuata su Amazon.it viene registrata in Italia. Collaboriamo inoltre con aziende Italiane come PAM Panorama che registra tutti i ricavi, le spese, i profitti e le imposte dovute in Italia per le vendite al dettaglio».