MIRIAM MASSONE
LA STAMPA EDIZIONE DI TORINO

Quello enorme e periferico di corso Cincinnato (120 banchi) e quello, piccolo e centrale, di piazza Santa Giulia (22 stand): in questi due mercati, tra qualche settimana, suolo pubblico e spazzatura si pagheranno a «gettoni». È una sperimentazione, voluta dalla giunta comunale, che partirà tra qualche settimana e durerà fino alla fine dell’anno. In pratica sparisce il canone annuale, e Cosap e Tari diventano tariffa giornaliera unica (finora si pagavano a fine anno, in quattro rate). È una novità per il commercio ambulante, accolta con entusiasmo dai diretti interessati: «Lo chiedevamo da tempo: siamo davvero contenti» dice Mario Bacci, di piazza Santa Giulia.

 

Il referente del mercato, Maurizio Borgogno, ha un banco di formaggi e salumi dal 1996 e ammette che in effetti «ora l’amministrazione comincia ad aiutarci, dopo anni di salassi», e di battaglie, anche al fianco del sindacato. «Dopo aver ridotto del 10% la Tari per gli alimentari e del 30% il costo del plateatico per i mercati minori, questo è un altro segno di attenzione verso il piccolo commercio, che forse più di altri sta soffrendo i morsi della crisi» dice il presidente della Commissione commercio, Andrea Russi (M5S).

 

GLI AMBULANTI

E Borgogno, che di quella crisi ha il polso e i dati, conferma: «In piazza Santa Giulia 10 anni fa, nei giorni migliori, il martedì e il sabato ad esempio, arrivavamo a 88 banchi, oggi siamo 22: ci hanno ammazzato con le tasse, sempre 10 anni fa tra suolo pubblico e rifiuti pagavamo 2400 euro per 10 metri quadri, anche se poi il calcolo è sempre stato fatto, inspiegabilmente, su 13 metri quadrati. Ogni anno abbiamo patito un aumento del 20%: oggi sborsiamo 5400 euro, ma il potere d’acquisto della gente è sceso, è un controsenso». In corso Cincinnato, dove lo spazio per i banchi arriva anche a 18 metri quadrati, con lo sgravio del 10% per il 2017 hanno pagato 6992 euro (4932 euro e 2060 di Cosap). Il pagamento a «gettone» ora consente agli ambulanti di pagare solo se sono effettivamente presenti: «Nel mio caso ad esempio – aggiunge Borgogno – cambierà poco perché io ci sono tutti i giorni, ho una roulotte e anche se piove posso lavorare lo stesso, ma pensate, invece, ai banchi di abbigliamento…». E comunque finora, secondo una stima approssimativa, i commercianti dovevano spendere 20 euro al giorno sia che aprissero il banco sia che fossero assenti. Per il presidente della Commissione ambiente, Federico Mensio «questa sperimentazione darà respiro agli operatori», che così potranno concentrarsi «sulla raccolta differenziata e migliorare la gestione dei rifiuti prodotti: vanno ridotti».

 

NUOVO INCONTRO

Giovedì è previsto un nuovo incontro tra l’assessore al Commercio, Alberto Sacco, e gli ambulanti: «Chiederemo di rivedere anche il calcolo delle tasse, basato ancora sui 13 metri quadri: ma le roulotte, ad esempio, sono di 10 metri, dal 1956 come previsto dagli spazi di Vanchiglia» ribadiscono del piccolo mercato di Santa Giulia, che lotta per sopravvivere ogni giorno.

 

L’ASSESSORE AL COMMERCIO ALBERTO SACCO

Perché la sperimentazione partirà proprio da questi due mercati?

«Perché quello di corso Cincinnato è molto grande, in periferia, e simbolico, mentre quello di Santa Giulia è sofferente, va rilanciato, ci teniamo molto».

Quanto risparmieranno i commercianti con il sistema «a gettone»?

«Il vantaggio è reciproco: l’ambulante onesto ne gioverà perché pagherà solo se apre il banco, ma anche il Comune avrà un ritorno perché incasserà subito i soldi, i disonesti non avranno più scampo: finora invece l’evasione si attestava intorno al 40%».

Come funzionerà la riscossione?

«Subito si pagherà con i voucher, ma stiamo lavorando ad una nuova applicazione che consentirà una spunta informatizzata: il vigile, cioè, potrà visualizzare sul suo apparecchio la “mappa” di chi c’è e ha pagato e di chi invece deve ancora saldare il conto»