LA STAMPA ONLINE
MAURIZIO TROPEANO
Il terminal merci dell’Interporto di Orbassano è stato inaugurato alla fine degli anni Novanta del secolo scorso. Peccato che i binari per caricare e scaricare i treni si estendano solo sui terreni di proprietà di Sito, la società partecipata dalla Regione che gestisce l’area. Per raggiungere il centro agroalimentare mancano 770 metri di binari di adduzione e altri 350 di collegamento con le banchine. Insomma, un «buco» di poco più di un chilometro di rotaie che costringe grossiti e distributori dell’ortofrutta ad utilizzare solo camion e Tir per arrivare al Caat. In queste condizioni ogni ragionamento sul potenziamento della logistica rischia di restare monco e l’arrivo del treno della frutta dal porto di Vado è servito ad evidenziare le criticità e convincere i vertici di Sito (il presidente Domenico Quirico e il suo vice Sergio Sodero) a mettere a punto un piano di interventi strutturali per adeguare il terminal di 80 mila metri quadrati alle nuove esigenze dell’intermodalità. «Con un investimento di circa 10 milioni – spiega Quirico – si possono realizzare interventi che permettono di aumentare la capacità di movimentazione delle merci». Lo studio di fattibilità è stato completato e inviato alla Regione e a Finpiemonte partecipate con l’obiettivo di correre per i bandi per ottenere fondi statali.
LE PRIORITÀ
Nello studio di fattibilità non c’è solo il completamento dell’ultimo miglio verso il Caat ma anche l’eliminazione del collo di bottiglia che rallenta il collegamento tra il terminal di Sito e lo scalo Fs. «Ad oggi – spiega Quirico – il raccordo è assicurato da un cavalcavia ferroviario con un solo binario che corre sopra la tangenziale. Abbiamo verificato: è possibile un raddoppio allargando l’attuale struttura».
Quirico e Sodero si dicono convinti che questi due interventi possano procedere di pari passo «perchè se aumenta il traffico verso il Caat è necessario eliminare quel collo di bottiglia». Dal loro punto di vista l’intervento urgente è l’adeguamento del terminal agli standard di sicurezza, di allargare il piazzale, con una parziale copertura che possono rendere possibile la formazione di convogli lunghi di 600 metri. Sito, poi, sta finanziando piccoli interventi per migliorare la funzionalità e il raccordo tra i binari e ha contribuito a rendere operativo il corridoio doganale del terminal.
LA TEMPISTICA
Adesso la palla è in mano alla Regione che deve avviare un ragionamento con il ministero delle Infrastrutture per valutare la possibilità di ottenere dei fondi pubblici. I vertici di Sito aspettano una risposta prima di avviare la progettazione preliminare. Se arriverà il via libera sui fondi e se non ci saranno intoppi di carattere burocratico i lavori di miglioramento del terminal potrebbero essere ultimati nel 2021. Anni che i vertici di Sito hanno intenzione di utilizzare per lavorare in rete con gli altri interporti piemontesi e per avviare un percorso di collaborazione con la società del gruppo Fs che si occupa di merci e logistica.