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In sede di conversione del c.d. DL “Crescita” (legge 28 giugno 2019 n. 58) è stato introdotto l’obbligo per gli esercenti di impianti di trasformazione, di condizionamento e di deposito di alcol e di bevande alcoliche assoggettati ad accisa alla denuncia al competente Ufficio dell’Agenzia delle Dogane.
Sono sottoposti all’obbligo di denuncia anche gli operatori che hanno avviato l’attività in data successiva al 29 agosto 2017 e precedente al 29 giugno 2019 (vale a dire l’intervallo di tempo di vigenza della norma che aveva escluso l’obbligo). Per tali soggetti l’Agenzia ha previsto la possibilità di poter consolidare la loro posizione entro il 31 dicembre 2019, presentando all’Ufficio delle Dogane territorialmente competente la denuncia di avvenuta attivazione di esercizio di vendita, comprensiva di marca da bollo. L’Agenzia ha predisposto per il caso di specie un modello di denuncia di avvenuta attivazione rinvenibile sul sito web della stessa.
Allo stesso modo dovranno procedere anche gli operatori che avevano effettuato la comunicazione preventiva al SUAP in data anteriore al 29 agosto 2017 senza completare il procedimento tributario di rilascio della licenza, a causa dell’intervenuta soppressione dell’obbligo di denuncia;
Diversamente, gli operatori del settore che, avendo avviato l’attività in data precedente al 29 agosto 2017, siano già in possesso della licenza fiscale, non sono tenuti ad alcun ulteriore adempimento, in forza della piena efficacia della licenza in precedenza rilasciata.
Se però sono intervenute variazioni nella titolarità dell’esercizio di vendita, l’attuale gestore dovrà darne comunicazione all’Ufficio delle Dogane competente, al fine di procedere all’aggiornamento della licenza di esercizio.
Per gli operatori che abbiano avviato l’attività a partire dal 30 giugno 2019, l’Agenzia delle Dogane dispone che la SCIA presentata al SUAP all’avvio della vendita al minuto o della somministrazione di alcolici vale quale denuncia ai sensi del D. Lgs. n. 504/1995 all’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.
Coloro che non hanno mai richiesto tale licenza potranno provvedervi con ravvedimento operoso.
Infine l’Agenzia ritiene che le attività di vendita di bevande alcoliche che avvengono nel corso di eventi a carattere temporaneo di breve durata (sagre, fiere, mostre, ecc.) non debbano essere soggette all’obbligo di denuncia fiscale. La finalità dell’istituto in commento risiederebbe nella necessità di garantire all’Amministrazione finanziaria la possibilità di presidiare la filiera distributiva dei prodotti alcolici; e per questa ragione, l’obbligo in questione ricadrà solo sugli esercizi che abbiano sede fissa od operino in forma permanente o comunque stagionale.
Le sanzioni previste per il mancato ottemperamento a tale obbligo di legge sono da 500 euro a 3.000 euro.
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