Chiusure ai minimi storici, ma non riprendono ancora le aperture. Migliora il tasso di sopravvivenza, nonostante la persistente dimensione ridotta delle imprese torinesi: oltre il 95% ha meno di 10 addetti.
Tra i settori più dinamici, i servizi alla persona e il turismo; bene le imprese femminili, consueto balzo in avanti delle straniere (+4%). Per chi vuole mettersi in proprio, i servizi gratuiti della Camera di commercio di Torino.
Presentati oggi in Camera di commercio i dati sulla natimortalità imprenditoriale in provincia di Torino nel 2016, una completa fotografia che fa il punto sull’andamento delle aperture e delle chiusure di attività nei diversi settori economici.
“Il sistema economico si stabilizza, ma manca la voglia di fare impresa: con queste parole si può descrivere la situazione imprenditoriale torinese. Decisamente in calo le chiusure, ma non si verifica ancora l’attesa ripartenza delle nuove aperture. Il numero di imprese registrate è al livello di quelle del 2004: è come se avessimo perso 12 anni. In questo contesto hanno mostrato segni positivi i servizi alla persona ed il turismo, così come i dati per imprenditoria femminile e straniera – ha sottolineato Vincenzo Ilotte, Presidente dell’ente camerale. – Migliora in generale il tasso di sopravvivenza delle nuove imprese: proprio perché cresca la voglia di intraprendere e perché la scelta di mettersi in proprio sia quanto più consapevole ed efficace, come Camera di commercio offriamo numerosi servizi di formazione e consulenza gratuiti, soprattutto nella fase iniziale di elaborazione del progetto, per valutarne da subito solidità e prospettive ed evitare fallimenti già nei primi anni di attività”.