ANDREA ROSSI
LA STAMPA

 

Torino non rottamerà le cartelle esattoriali. Ma, probabilmente, renderà un po’ più agevole pagarle, andando incontro a chi ha accumulato arretrati ma dimostra la volontà di rientrare. La situazione è delicata ed è uno dei motivi che ha spinto il Comune di Torino a non aderire alla rottamazione delle cartelle esattoriali affidate a Soris, la sua agenzia di riscossione. Dei 67 mila piani di rientro concessi da Soris dal 2006 a oggi a chi ha arretrati da pagare più di 30 mila sono stati revocati perché il cittadino non ha onorato i patti. «Nella maggior parte dei casi versano quattro rate, anche non consecutive, in modo da sbloccare il fermo amministrativo come prevedono i regolamenti. Poi smettono di pagare», spiega il direttore generale Mariateresa Buttigliengo.

 

IPOTESI SPERIMENTAZIONE

Il problema esiste e spinge Soris a chiedere l’intervento del Comune. Ancora ieri, Buttigliengo e il presidente della società di riscossione Vittorino Bombonato in commissione Bilancio hanno sollecitato gli uffici dei Tributi ad aprile le maglie delle rateizzazioni per andare incontro a chi vuole mettersi in regola ma non può perché i criteri sono troppo severi. «Spesso neghiamo la dilazione del pagamento a chi è davvero in difficoltà, ed è un errore», spiega Buttigliengo.

Possono accedere alla rateizzazione le persone con un reddito Isee inferiore a 24 mila euro. Troppo poco, secondo Soris che, dicevamo, vorrebbe criteri più elastici, ad esempio estendere la possibilità di accedere ai pagamenti a rate a chi ha un Isee sotto i 32 mila euro. E, magari, variare il numero di rate concesse a seconda dell’Isee: più e alto, più in fretta si dovrà pagare.

Per ora non c’è nulla di deciso, ma l’assessore al Bilancio Sergio Rolando ha annunciato che nei prossimi giorni il Comune presenterà una proposta. E ha già annunciato che la giunta intende raccogliere la sollecitazione arrivata da Soris, ma anche dal Pd attraverso il capogruppo Stefano Lo Russo. La soluzione più probabile, in questo momento, è una sperimentazione di un anno: il Comune estenderà la platea di chi può rateizzare i suoi debiti con Soris e a fine 2017 tirerà le somme, valutando se criteri più elastici sono effettivamente utili ad aumentare gli introiti. A quel punto Palazzo Civico deciderà se confermare la sperimentazione oppure revocarla.

 

ARRETRATI PER 425 MILIONI

Secondo Soris (che nel 2016 ha incrementato il volume della riscossione, da 216 a 219 milioni) vale comunque la pena di tentare, un po’ per tendere la mano ai cittadini e un po’ perché le somme da recuperare sono alte: le multe per violazioni del codice della strada vantano un carico arretrato di 347 milioni; sul fronte dei tributi (tassa rifiuti, Ici, Imu, affissioni pubblicitarie) ci sono invece per 78 milioni da recuperare. Un totale di 425 milioni che però rischia di essere solo teorico dal momento che solo a una piccola fetta di torinesi è concesso mettersi in regola rateizzando gli arretrati; gli altri – chi ha oltre 24 mila euro di Isee e le imprese con debiti per oltre 7 mila euro – devono pagare tutto in un colpo solo. E, va da sé, spesso non lo fanno.