FEDERICO GENTA, ALESSANDRO MONDO
TORINO
Maxi-operazione in corso a Porta Palazzo, dove questa mattina una task-force costituita dai Servizi veterinari dell’Asl – con il coordinamento della Procura – ha messo i sigilli ai locali sotterranei del Mercato Ittico: gli stessi posti sotto sequestro con un’ordinanza del giudice già nel 2014 a causa delle pessime condizioni igieniche, mai messi a norma, e nei quali alcuni operatori hanno continuato a riporre il pesce.
IL BLITZ
Il blitz è scattato su impulso dei Servizi veterinari del nuovo Dipartimento di prevenzione unificato delle Asl Torino 1 e 2 guidato da poche settimane dal dottor Roberto Testi, medico legale e consulente per la Procura di Torino.
Un segnale forte, d’intesa con il procuratore aggiunto Pacileo: l’avvio di una collaborazione più stretta tra il Dipartimento e l’autorità giudiziaria su un ampio ventaglio di fronti che spaziano dagli alimenti agli animali.
Per ora sono stati messi i sigilli e si è proceduto al sequestro della merce, con le contestazioni del caso.
LA CONTESTAZIONE
Stando ai primi accertamenti la contestazione – che si tradurrà in una serie di denunce penali per la violazione dell’ordinanza – riguarda l’indebito utilizzo di cinque celle frigorifere, in totale sono una dozzina, nel locale sotterraneo del Mercato Ittico: lo stesso dichiarato inagibile tre anni fa. Non a caso, da allora gli operatori in regola si avvalgono di magazzini esterni. Altri, invece, hanno continuato ad utilizzare le celle in questione – non è dato sapere per quanto tempo, e se in modo continuativo – per stoccare il pescato in attesa della vendita. Il tutto in condizioni igieniche più che precarie: a maggior ragione, spiegano dal Dipartimento di Prevenzione, considerato che a seguito dell’ordinanza dal 2014 la manutenzione è venuta meno.
Attualmente la merce posta sotto sequestro resterà nelle celle frigorifere fino alla conclusione dell’indagine. Come si premetteva, il sopralluogo è scattato ad opera dei Servizi veterinari nell’ambito di controlli periodici.