(La Stampa online)
Non si parla mai di vegetariani e vegani ma l’hastag #bracioleallariscossa creato da Coldiretti per annunciare sui social la mega grigliata di carne rossa, bianca e di suino che questa mattina si svolgerà negli spazi antistanti il centro congressi del Lingotto suona come l’annuncio della rivolta degli allevatori: «Abbiamo deciso dar vita – spiega Roberto Moncalvo, presidente nazionale – ad un’operazione verità sulla carne italiana ed i suoi primati qualitativi e di sostenibilità ambientale» ma «vogliamo anche aiutare con equilibrio e buonsenso a fare scelte di acquisto consapevoli e non cadere in pericolose mode estreme».

 

Ecco perché questa mattina sarà illustrata la nascita della figura del «tutor della carne» che sarà operativo in tutte le regioni per aiutare a conoscerla, scegliere i pezzi più adatti in cucina, valorizzare le parti low cost e consigliare su dove fare gli acquisti direttamente dagli allevatori.

 

Nello spazio davanti all’ex stabilimento di auto Fiat arriveranno trattori, allevatori e camion di carne rigorosamente made in Italy. «Per la prima volta – spiega Coldiretti – scendono in piazza le ragioni del 90% degli italiani che consumano carne nonostante gli allarmismi infondati, le provocazioni e le campagne diffamatorie su un alimento determinante per la salute che fa parte a pieno titolo della dieta mediterranea, alla quale apporta l’indispensabile contributo proteico».

Coldiretti presenterà oggi un dossier per sostenere la tesi della «diversità della carne italiana» e sul rischio della scomparsa degli allevamenti «con effetti negativi per l’economia, il lavoro e l’ambiente ma anche sul pesante impatto dell’allarmismo sui consumi e sull’atteggiamento degli italiani sulla carne». Perché Torino? «Il Piemonte – spiega Delia Revelli, presidente Coldiretti Piemonte – detiene il primato italiano nella valorizzazione delle carni da razze storiche italiane e la zootecnia riveste un ruolo di grande importanza per l’economia».