Anche a Torino Il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli, in collegamento streaming da Roma, ha aperto la giornata “Legalità mi piace” con un pensiero ai fatti di Parigi: “Un attentato al cuore della normalità”. “Legalità e sicurezza sono prerequisiti di una democrazia moderna e, se mancano, non ci può essere né libertà né crescita”.
Sangalli ha poi sottolineato che “il tempo della crisi sembra alle spalle e, nonostante ci sia l’incognita del dopo Parigi, il 2016 dovrebbe caratterizzarsi come l’anno della ripresa. Ma c’è una crisi che invece di allontanarsi, resiste pervicacemente: è quella del deficit di legalità nel nostro Paese. E’ una crisi che è difficile da valutare perché per la gran parte non è rendicontata dalle statistiche ufficiali.”
I fenomeni criminali , ha sottolineato Sangalli, producono evidenti distorsioni alla concorrenza, indeboliscono il tessuto imprenditoriale, minano la competitività, riducono la libertà d’impresa, impediscono lo sviluppo. Legalità e sicurezza sono prerequisiti di una democrazia moderna e, se mancano, non ci può essere né libertà né crescita”.
Dopo l’intervento del presidente Sangalli e dei ministro degli Interni Alfano e della Giustizia Orlando a Torino è iniziata la tavola rotonda “Rischi dell’illegalità raccontati dal punto di vista delle aziende” con la presentazione dei dati della ricerca realizzata da Confcommercio in collaborazione con GFK Eurisco, ai rappresentanti delle Forze dell’Ordine e delle Istituzioni locali nonchè al folto pubblico presente.
Il fenomeno dell’abusivismo e della contraffazione è in aumento per il 56% delle imprese torinesi del commercio, del turismo, dei servizi e dei trasporti. “Non bisogna mai abbassare la guardia”, ha detto la presidente dell’Ascom Confcommercio Torino, Maria Luisa Coppa ringraziando le istituzioni e le Forze dell’ordine per il loro impegno nella lotta alla contraffazione e all’abusivismo.
In Piemonte la percezione della criminalità è leggermente inferiore alla media nazionale (13%), ma a Torino è in aumento il numero di chi ritiene che la certezza della pena sia una delle condizioni più efficaci per la sicurezza della propria attività. L’85% delle imprese piemontesi e il 71% di quelle torinesi ha adottato sistemi di controllo e di sicurezza privati per proteggersi da fenomeni criminali, ben il 76% del campione sarebbe molto favorevole a un inasprimento delle pene.
Tra i primi a portare la propria testimonianza l’avvocato Fabio Tucci legale della Juventus che ha sottolineato come la vendita illegale di prodotti contraffatti penalizza la crescita economica di una’azienda “La Juventus guadagnerebbe tra i 7 e i 10 milioni di euro in più rispetto ai 12 milioni di ricavi annui se non ci fosse la vendita illegale nel mondo di prodotti di merchandising come magliette, sciarpe, cover, tazze. ‘Fucina di contraffazione’ è il sud est asiatico” ha sottolineato il legale del club bianconero.
In Piemonte e a Torino è in forte crescita il cosiddetto abusivismo alimentare come ad esempio l’ Home Restaurant: “Non si possono accettare zone franche con regole solo per alcuni e deregulation per gli altri” ha sottolineato Claudio Ferraro direttore Epat Torino. Dietro l’illegittimità, i grandi rischi che ne derivano: uno per tutti la certezza che il 60% delle tossinfezioni alimentari, con danni alla salute, deriva dall’ambiente domestico”, ha spiegato. il direttore dell’Epat torinese. Anche Maria Caramelli, direttore dell’Istituto Zooprofilattico del Piemonte, ha insistito sulla necessità di”colmare il vuoto normativo attuale sugli Home Restaurant”.
Tra le attività più colpite dall’abusivismo sicuramente quelle delle guide turistiche: “La continua offerta di visite guidate da parte di chi non è in possesso delle regolari abilitazioni svilisce i professionisti limitati nel loro diritto di lavoro” ha osservato Cristina Paoletti presidente Gia Piemonte.
Alle numerose sollecitazioni scaturite dalla tavola rotonda ha dato risposta a nome delle istituzioni locali l’Assessore alle Attività Economiche della Città di Torino avv. Domenico Mangone che dopo aver ricordato l’impegno del Comune e delle Forze dell’Ordine nelle attività di vigilanza e di prevenzione ha dichiarato di condividere pienamente il principio più volte espresso da vari intervenuti “A medesima attività debbono corrispondere medesime regole che debbono valere per tutti senza discriminazione perchè altrimenti è concorrenza sleale!”.
“Detto questo – ha concluso l’Assessore – credo si rendano necessarie modifiche a tutta una serie di disposizioni per adeguarle ai nuovi scenari di competizione introdotti dalle nuove tecnologie e dagli strumenti social. In merito do la piena disponibilità mia personale e dell’Assessorato al confronto ed agli approfondimenti necessari”.