Nel secondo trimestre 2015 il tessuto imprenditoriale piemontese ha manifestato una lieve espansione. Nel periodo aprile-giugno 2015, infatti, sono state 6.724 le aziende nate in Piemonte, dato più elevato rispetto a quello registrato nel corso dello stesso trimestre del 2014. Al netto delle 4.395 cessazioni (valutate al netto delle cancellazioni d’ufficio), il saldo è positivo per 2.329 unità (nel II trimestre 2014 il saldo era risultato di poco superiore alle 1.900 unità), dato che porta a 444.507 lo stock di imprese complessivamente registrate a fine giugno 2015 presso il Registro delle imprese delle Camere di commercio piemontesi. Il bilancio tra nuove iscrizioni e cessazioni si traduce in un tasso di crescita del +0,53%, di poco inferiore rispetto a quello rilevato a livello medio nazionale (+0,63%).
“I dati del II trimestre 2015 ci mostrano un Piemonte che, a piccoli passi, sembra riuscire a risalire la china – commenta Ferruccio Dardanello, Presidente Unioncamere Piemonte –. I dati sobriamente positivi cercano di agganciare i risultati registrati dall’Italia, innescando processi virtuosi di crescita. Gli imprenditori, per investire, devono avere fiducia nel futuro: per questo crediamo che sia fondamentale una semplificazione del quadro normativo e fiscale nazionale a favore di un ‘fare impresa’ più snello. Crediamo sia anche indispensabile ripensare ad un piano straordinario per l’attrazione di investimenti sia esteri che italiani nel nostro territorio. Su questo tema, insieme alla Regione, alle Associazioni e alla Città metropolitana dovremo lavorare nei prossimi mesi”.
La lieve crescita registrata a livello regionale è stata il frutto dei risultati, seppur debolmente, positivi registrati in tutte le province piemontesi. Torino e Novara, entrambe con un tasso di crescita pari al +0,57%, hanno manifestato le dinamiche più elevate. Asti (+0,54%) e Cuneo (+0,51%) hanno realizzato una crescita sostanzialmente in linea con la media regionale, mentre Alessandria (+0,48%), il Verbano Cusio Ossola (+0,48%) e Vercelli (+0,42%) hanno mostrato una dinamica più lenta. Il risultato meno brillante appartiene al territorio biellese (+0,24%).
Valutando i tassi di variazione percentuale trimestrale dello stock delle imprese registrate per settori di attività economica si osserva come, nel II trimestre 2015, tutti i principali comparti produttivi siano stati caratterizzati dal segno positivo. I settori del turismo (+1,18%) e degli altri servizi (+0,76%) hanno realizzato le dinamiche migliori. Il commercio ha registrato un tasso di variazione trimestrale dello stock pari a +0,43%, mentre il comparto agricolo (+0,31%), il settore edile (+0,26%) e l’Industria in senso stretto (+0,16%) hanno vissuto dinamiche più deboli.