(Dal sito internet de La Repubblica)
Cercansi coperte, forniture di pane, di caffè, e non solo. In realtà, tutto quello che potrebbe aggiungere una goccia al mare degli aiuti destinati ai senzatetto, ora che l’inverno è davvero alle porte, è bene accetto. Ecco perché a Palazzo Civico il vicesindaco Elide Tisi, che è anche titolare della delega ai Servizi sociali, ha pensato di rivolgere un appello a privati cittadini, negozi e supermercati, imprese di qualsiasi genere. E ha pubblicato un annuncio per “attrarre e mobilitare sostegni aggiuntivi” a quanto ha già previsto di fare l’amministrazione, con il piano di assistenza invernale a chi sarà costretto a passare l’inverno in mezzo a una strada. Insomma, il Comune cerca sponsor per i clochard.
L’obiettivo è potenziare quanto viene già fatto. Anche quest’anno, come l’anno scorso, Palazzo Civico ha stanziato mezzo milione di euro per far fronte all’emergenza invernale. Certo, si conferma il passo avanti compiuto due anni fa, quando l’assessore Tisi volle incrementare uno stanziamento che fino ad allora era stato di 250mila euro. Ma è facile pensare che con l’acuirsi degli effetti della crisi e delle povertà, e con i clochard ormai disseminati non soltanto più a Porta Nuova ma anche nel cuore aulico della città, sotto i portici di via Po o quelli di Palazzo Carignano in piazza Carlo Alberto, più si riuscirà a fare meglio sarà, e meno gente rischierà di rimanere tagliata fuori dagli aiuti. Ecco quindi che la delibera fatta approvare l’altra settimana dal vicesindaco Tisi indica la nuova strada intrapresa dal Comune: “A favore delle fasce più fragili della popolazione – riporta il documento – si richiede un più ampio coinvolgimento degli attori della comunità locale, privati cittadini, esercizi commerciali e imprese, per attrarre e mobilitare sostegni aggiuntivi agli specifici ambiti di intervento previsti”. In modo da “incentivare l’offerta di sostegni economici e di beni, forniture e servizi”.
Chi vorrà, insomma, tra privati, imprese e commercianti, potrà farsi avanti e mettere a disposizione i propri prodotti o aiuti. I beni offerti saranno raccolti dal Comune e affidati alle associazioni o alle cooperative che gestiranno l’assistenza invernale ai senzatetto. Un censimento svolto due anni fa aveva contato a Torino quasi 800 persone senza una casa e un tetto sotto il quale dormire. Un numero che nei periodi di “piena”, però, tende a crescere in alcuni periodi oltre il migliaio, tenuto conto che il capoluogo attrae molte persone in difficoltà anche da fuori, proprio per i servizi che i clochard possono trovarvi.
Quest’inverno, come quello scorso, ci saranno 350 posti letto in aggiunta a quelli soliti dei dormitori comunali. Letti che in gran parte (da 120 a 170) saranno allestiti alla Pellerina, nei 21 container gestiti insieme alla Protezione civile. Ma che saranno anche distribuiti tra gli altri dormitori come corso Tazzoli (24 posti), via Reiss Romoli (40 posti), al Cottolengo (50 posti) e al Sermig (45 posti). Saranno potenziati anche i dormitori comunali di via Ghedini, via Sacchi, strade delle Ghiacciaie, via Carrera, via Osoppo. E l’orario di apertura sarà anticipato di un’ora, alle 19, e quello di chiusura posticipato alle 9. Anche la “Boa mobile” (il furgoncino che passa tutte le notti a soccorrere gli homeless sulle strade) sarà raddoppiato e funzionerà dalle 18,30 alle 2.
(Gabriele Guccione)