L’introduzione di un bonus fiscale per spingere commercianti, artigiani o professionisti a dotarsi di dispositivi digitali per memorizzare e tracciare i pagamenti, segnalando le transazioni degli scontrini digitali direttamente al fisco “è un progetto che è nell’aria”, anzi “è un’ipotesi più che plausibile”. E’ il sottosegretario all’Economia e Finanze, Enrico Zanetti, a rimarcarlo e parlando con l’Adnkronos sottolinea che “anche se al momento non sono ancora previsti stanziamenti”, sarebbe “una scelta coerente con quanto stabilito con i primi misuratori fiscali”. “Che la logica sia andare verso una tracciabilità” sempre più avanzata “non ci piove”, anzi “è uno dei fronti su cui procedere” osserva Zanetti. Ma per combattere l’evazione fiscale, che secondo le stime oggi arriva a 120 miliardi di euro l’anno, “va promossa la premialità e non l’obbligo o la sanzione” che, dice il sottosegretario al Mef, non avrebbero senso “finché c’è la possibilità del pagamento in contanti”. Zanetti quindi evidenzia l’esigenza di “un salto di qualità”. Bisogna, dice, “passare dagli scontrini stampati, che richiedono anche verifiche e quindi costi, ad una ‘misurazione fiscale 2.0’ attraverso dispositivi di nuova generazione, come ad esempio gli smartphone, che trasferiscono in tempo reale, mentre lo scontrino viene battuto in cassa, il corrispettivo ad una banca dati dell’amministrazione fiscale”. Lo ‘scontrino 2.0’, è il ragionamento di Zanetti, “può consentire anche un ridimensionamento di costi e quindi degli adempimenti per artigiani o commercianti”.