Oltre mille lavoratori delle Camere di Commercio, di Unioncamere, delle Unioni regionali e delle aziende speciali di tutta Italia hanno partecipato oggi alla manifestazione nazionale di Roma indetta da Fp-Cgil Cisl-Fp Uil-Fpl per chiedere al Governo di abrogare la norma contenuta nel dl 90/2014. Norma che stabilisce la riduzione del 50% del diritto camerale a carico delle imprese. L’iniziativa, che prosegue il percorso di mobilitazione nei territori, vede le federazioni di categoria parti attive a difesa di un sistema nevralgico per le imprese e per le economie locali composto da più di 100 Camere di Commercio e sostenuto dalla professionalità di oltre 10.000 lavoratori, considerati anche quelli dell’indotto. Cgil Cisl e Uil, infatti, hanno messo in piazza non solo la protesta “per fermare il rischio di smantellamento delle Camere, ma hanno inviato ancora una volta al Parlamento e al Governo un messaggio forte: serve una riforma vera, fatta insieme ai lavoratori, che renda più forte e meno costoso il sistema di sostegno alle imprese e allo sviluppo”. Le proposte di riforma dei sindacati “indicano una forte discontinuità rispetto alla linea avanzata dal governo e limitata alla sola rimodulazione delle fonti di finanziamento: riordino delle funzioni, razionalizzazione e integrazione della presenza sul territorio, riorganizzazione del sistema delle aziende speciali, eliminazione di duplicazioni e sovrapposizioni, garanzia dei servizi alle imprese e dei livelli occupazionali”, affermano i sindacati. Alla manifestazione hanno partecipato anche rappresentanti delle Istituzioni, membri del Parlamento e Presidenti delle Commissioni parlamentari, ai quali sono state esposte, in dettaglio, le ragioni della protesta. Al termine della manifestazione una delegazione sindacale delle tre sigle è stata ricevuta alla Camera dei Deputati dai Presidenti dei gruppi parlamentari di Pd, di Sel e Lega Nord. Fp-Cgil Cisl-Fp Uil-Fpl ringraziano i lavoratori delle Camere di Commercio “per la straordinaria mobilitazione e rimarcano con forza l`impegno a percorrere ogni strada per cambiare i provvedimenti del governo (a partire dal decreto e dal ddl annunciato) e chiedere una riorganizzazione del sistema camerale con meno livelli, meno spese inutili e più valorizzazione delle competenze che servono allo sviluppo del Paese”.