Pubblichiamo il comunicato di Fiva Nazionale, in risposta alle dichiarazioni del Presidente della Confindustria sul tema della concorrenza nel settore del commercio su aree pubbliche.

Nel corso della sua relazione all’Assemblea di Confindustria, il Presidente Bonomi ha trovato il modo di parlare delle concessioni degli ambulanti lamentando l’assenza delle gare e, quindi, di un regime corretto di concorrenza.
Come tutte le opinioni, anche quella del Presidente della Confindustria, è rispettabile ma resta sempre una opinione.
E tuttavia è grave che si dimentichi una serie di questioni a partire dagli incentivi e dai sostegni statali di cui l’industria, diversamente dal commercio ambulante, ha beneficiato a piene mani (specialmente in tempo di Covid) e che, pure, rappresentano un fattore distorsivo della concorrenza. Come la politica delle delocalizzazioni nella quale l’industria è maestra.
Così come appare pretestuoso parlare di concorrenza per occupazioni minimali del suolo pubblico laddove – sul totale dei posteggi esistenti in tutta Italia – non meno del 15% sono non occupati e/o da assegnare. Non vi è carenza di disponibilità (cosa che giustificherebbe un procedimento di concorrenza) bensì una eccedenza di postazioni.
Infine, non si può ignorare che nel commercio su aree pubbliche esiste il più alto tasso di imprenditorialità comunitaria ed extracomunitaria. Al 30 giugno 2021 soltanto il 45,34 delle ditte attive nel commercio su aree pubbliche è a titolarità italiana.

Di cosa stiamo parlando allora? Non è che dietro la presunta questione della concorrenza si celi un altro obiettivo e cioè quello di ottenere per l’industria ulteriori trattamenti privilegiati?”

Roma 28 settembre 2021