Dopo quasi sette mesi dall’avvio del rinnovo delle concessioni, i Comuni stanno ultimando le procedure che porteranno a rinnovare, sino al 31 dicembre 2032, i titoli degli oltre 16mila ambulanti piemontesi. Al di là di irregolarità “fisiologiche” nei comuni della provincia, è sul Capoluogo che si sono registrati il maggior numero di casi, anche in considerazione delle oltre 20mila concessioni oggetto di rinnovo.
Come già comunicato in precedenza, tre sono le casistiche in cui si può trovare un ambulante di Torino:
1.concessioni già rinnovate al 31 dicembre 2032 (per cui non è richiesto più nulla);
2.concessioni rinnovate sino al 31 ottobre 2021 (per chi è sprovvisto soltanto più di VARA, che deve essere ottenuto entro tale data e trasmesso alla PEC del Comune);
3.mancata presenza nei due elenchi precedenti, per cui il Comune sta inviando comunicazione scritta per segnalare il problema (mancati pagamenti Soris, mancata iscrizione o iscrizione non corretta in Camera di Commercio).
Si anticipa che, vista la proroga dello stato di emergenza a causa del Covid, è molto probabile uno slittamento dei termini fissati in prima battuta al 30 giugno 2021 per avere i requisiti necessari al rinnovo (appena disponibili, comunicheremo notizie più precise).
In questi sette mesi di rinnovo quindi, Fiva Torino ha ricevuto moltissimi ambulanti (o ex ambulanti) che hanno chiesto informazioni, hanno presentato la documentazione per ottenere il VARA o si sono rivolti all’Associazione semplicemente per sapere come si sarebbe svolto il rinnovo.
Su quest’ultimo tema è bene ricordare che la Norma è originata dal Governo Nazionale e che la Regione Piemonte non ha in alcun modo potuto incidere sul testo (tanto meno la Fiva), perché la modalità di rinnovo d’ufficio (che non significa tacito, in quanto si prevedono motivi ostativi al rinnovo) è stato deciso a Roma da chi negli ultimi anni si è voluto occupare di ambulanti, talvolta senza saper prevedere che in assenza di informazioni puntuali moltissimi ambulanti avrebbero rischiato di perdere la concessione, magari per una Partita Iva non riattivata in tempo.
Per quanto riguarda invece i debiti Soris, giova ricordare che è il regolamento Cosap dei Comuni a vietare i rinnovi di concessione per chi è moroso, cioè si fa riferimento a una norma locale e non alla Legge nazionale.
Come tutti sanno, Fiva è per il rispetto delle regole e dalla parte degli ambulanti che con sacrifici onorano il dovuto, ma ciò non significa che sia contro gli ambulanti che, in buona fede, sono rimasti indietro. A questi operatori però non forniamo risposte facili o accomodanti, ma indichiamo una sola via possibile: aumentare le entrate. Ciò vale naturalmente per tutti e significa intervenire sugli aspetti puramente commerciali per incrementare i guadagni, la comunicazione e i servizi verso la clientela, anche tramite forme innovative di coordinamento fra gli ambulanti, perché risparmiare non significa guadagnare, perché ridurre prezzi e qualità delle merci allontana i clienti dalle maggiori disponibilità economiche e impoverisce i mercati.
Infine, in previsione del rinnovo del Consiglio Comunale e della Giunta di Torino, Fiva ha già dato la propria disponibilità alle forze politiche a sedersi al tavolo comunale per trovare forme di rilancio del commercio ambulante, senza ideologie e senza posizioni di parte, ma con la visione che da settant’anni ci accompagna: se si valorizza il commercio su area pubblica e si stimola l’abitudine all’acquisto presso i banchi, il consumatore sceglierà sempre il mercato piuttosto che altri luoghi.