Fiva questa mattina, 13 aprile 2021, ha preso parte alla manifestazione indetta da Ascom e cui ha preso parte anche il Presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio.
La Repubblica
“Vogliamo una data certa per ripartire. Basta pronostici. Abbiamo bisogno di lavorare”. Lo chiedono i lavoratori del mondo del commercio e del turismo che protestano a Torino. In piazza Castello si sono radunati circa duecento rappresentanti delle categorie dell’Ascom, operatori del turismo, guide turistiche, titolari di ristoratori, bar, palestre, del catering. La presidente dell’Ascom Maria Luisa Coppa è stata ricevuta dal prefetto Claudio Palomba. L’ha raggiunta il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio.
“Abbiamo bisogno che le istituzioni e il governo ci siano vicini, altrimenti sarà una situazione disperata. Abbiamo bisogno di aiuto”, ha detto la presidente dell’Ascom Maria Luisa Coppa durante la manifestazione. “Si sono persi 180 miliardi a livello nazionale, secondo i dato di Confcommercio, i ristori sono valsi 37 miliardi, quindi 143 miliardi sono stato sulle spalle imprese e sull’esposizione bancaria”, ha sottolineato Coppa. “Abbiamo bisogno di credito a lunghissima scadenza, non bastano i 7 anni”.
“Domani sarà in Piemonte il generale Francesco Figliuolo. Io gli chiederò solo una cosa, vaccini. Prima vacciniamo tutti prima ripartiamo”, ha detto il presidente della Regione Alberto Cirio incontrando gli operatori del commercio e del turismo. “Oggi c’è la possibilità di ritrovare un equilibrio tra ripartenza e sicurezza. È a questo che dobbiamo puntare”, ha sottolineato. “Sui vaccini il Piemonte è tra le prime regioni d’Italia in termini di efficacia e di efficienza”, ha evidenziato Cirio.
Il presidente del Piemonte ha poi suggerito anche un modo per alleviare le sofferenze delle categorie che protestano in piazza: “Il semestre o l’anno bianco è il provvedimento più facile da adottare. Non si può pretendere che uno paghi le tasse allo Stato quando non ha potuto lavorare per incassarle. Il semestre o l’anno senza tasse per il commercio deve essere la nostra battaglia”, ha detto Cirio. E ha poi rimarcato: “Non è un problema di volontà, le nostre attività commerciali e turistiche non possono pagare le tasse come in un anno normale. Una parte dei soldi che si pensa di dare con i ristori, che hanno anche mille problemi burocratici, può essere messa per compensare Comuni, Regioni e Stato per le tasse che non incasseranno dalle attività commerciali”.