Zero provvidenze per i nostri fieristi e per la ristorazione mobile. Niente lavoro e niente ristori.


“Ancora una volta siamo stati dimenticati. Se il Decreto Ristori rimane così com’è i nostri fieristi e i nostri ristoratori mobili non avranno nulla. E il rischio della chiusura di altre 10 mila aziende si fa più concreto”.Lo afferma Giacomo Errico, Presidente della Fiva Nazionale, l’organizzazione che raccoglie gli ambulanti della Confcommercio.


“Avevamo inteso che i settori colpiti dalle restrizioni sarebbero stati indennizzati – continua Errico – e invece dobbiamo annotare che ciò vale per tutti meno che per i fieristi ambulanti e per la ristorazione mobile. E la cosa davvero non si spiega visto che è da febbraio scorso che fiere, sagre ed eventi sono stati fermati.”

Il Presidente della Fiva così prosegue: “Il Governo continua a fare le alchimie con i codici Ateco e non si rende conto che dietro le aziende ci sono persone e famiglie ormai allo stremo.”


“Al Parlamento chiediamo – conclude Errico – di correggere queste palesi ingiustizie. Altre filiere, pure non direttamente interessate dalle restrizioni, hanno avuto sostegni economici e provvidenze. Evidentemente gli ambulanti sono figli di un dio minore”